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La motrice E404.000 - Foto Sandro Baldi (da Wikipedia)
Rischio demolizione per la E404.000, il primo treno in Italia a viaggiare ad Alta Velocità
8 Gennaio 2014 Ferrovie
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E’ come un fulmine a ciel sereno la notizia della decisione da parte del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane di trasferire la motrice E404.000 da Pontassieve (FI) a San Giuseppe di Cairo (SV) per la definitiva demolizione nel volgere di breve tempo. Una decisione sbagliata che la storia del rotabile stesso impone di provare a scongiurare.

Nell’aprile 1988 dallo stabilimento Breda di Pistoia usciva la motrice E404.000, che insieme ad una vettura laboratorio costituiva il primo prototipo del treno veloce ETR500, l’ETR X 500. Le prove ad alta velocità iniziarono nel dicembre dello stesso anno ed avrebbero portato, il 25 maggio del 1989, a stabilire il nuovo record di velocità ferroviaria in Italia con 316 km/h sulla Direttissima Roma – Firenze.

La motrice E404.000 - Foto Sandro Baldi (da Wikipedia)

La motrice E404.000 durante le prove
Foto Sandro Baldi (da Wikipedia)

Concluso il ciclo di prove ed utilizzata anche in servizio viaggiatori per breve tempo, alla fine degli anni ’90 la motrice E404.000 così come la vettura laboratorio sono state accantonate presso la stazione di Pontassieve (FI). La vettura è stata rimossa nel corso del 2005 e ad oggi, se non demolita, dovrebbe trovarsi ancora accantonata presso l’impianto Trenitalia di Vicenza, mentre la motrice si trova tuttora a Pontassieve, alla mercé di intemperie e vandali.

La motrice E404.000 a Pontassieve - Foto Michele Sacco

La motrice E404.000 a Pontassieve
Foto Michele Sacco

Costruito in grandissima parte a Pistoia, primo treno italiano a sfondare il muro dei 300 km/h, sarebbe candidato ideale ad affiancare una locomotiva a vapore, già richiesta a Trenitalia, come monumento nell’impianto pistoiese, sulla falsariga di quanto avvenuto in Francia per il primo prototipo del treno TGV.

Il TGV001 monumentato

Il TGV001 monumentato
Foto tratta da Wikipedia

Sono stati fatti tentativi per coinvolgere AnsaldoBreda nel suo recupero, anche perché, purtroppo, il “musetto” della motrice E404.000 è andato distrutto in un urto presso il deposito di Firenze nel 1996 e quindi un ripristino estetico della motrice stessa sarebbe possibile soltanto sfruttando i disegni sicuramente ancora presenti negli archivi dell’azienda e gli eventuali stampi.

Un ricovero al coperto (come fatto per altri due elettrotreni storici come gli ETR232 e ETR252, ndr) , in attesa di tempi migliori, economicamente parlando, per un progetto di ripristino estetico, in vista di una collocazione museale o come monumento, sarebbe la scelta più sensata e a costo quasi zero.

La “Mission” della Fondazione FS dopotutto, nelle prime righe, recita così: “La Fondazione […] è costituita nell’ambito del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane per preservare, valorizzare e consegnare integro, a vantaggio anche delle generazioni future, un Patrimonio di storia e di tecnica, simbolo del progresso e strumento di rafforzamento dell’unità degli Italiani”.
“Il futuro comincia dal passato” è stato invece il motto della mostra e dell’apertura al pubblico dello stabilimento pistoiese di AnsaldoBreda il 6 aprile 2013. Ed affiancare la E404.000 ad una locomotiva a vapore come monumenti all’interno dell’impianto, magari, perché no, insieme al mock-up dell’ETR1000 quando avrà terminato il suo tour per le piazze d’Italia e d’Europa, sarebbe probabilmente un bel modo per evidenziare e dar seguito a questa filosofia dell’azienda.

E’ necessario da parte di tutti provare a farsi sentire contattando sia la Fondazione FS che AnsaldoBreda per non lasciare che si compia l’ennesimo scempio e cercare di bloccare in extremis la demolizione, per questo motivo è stata aperta una petizione on-line disponibile a questo link: https://www.change.org/it/petizioni/fondazione-fs-italiane-ansaldobreda-salviamo-il-primo-treno-ad-alta-velocit%C3%A0-italiano-dalla-demolizione

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