Seta chiude il bilancio 2014 con un utile netto di 0,5 milioni di euro




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Il Consiglio d’Amministrazione di Seta ha deliberato, nel corso dell’ultima seduta, la proposta di bilancio che sarà sottoposta all’approvazione dell’assemblea dei Soci il 30 giugno 2015. Il consuntivo 2014 evidenzia un utile netto d’esercizio di 0,5 milioni di Euro. Il risultato positivo del 2014 – più che in linea con gli obiettivi del Piano Industriale – conferma la scelta strategica della crescita dimensionale della società e della integrazione tra i territori di Modena, Piacenza e Reggio Emilia che pur con risultati di segno diverso tutti contribuiscono al raggiungimento dell’equilibrio economico.

Pietro Odorici, Presidente ed Amministratore delegato di SETA, commenta così il secondo bilancio chiuso positivamente dall’azienda: “L’equilibrio economico della Società è la condizione minima necessaria per garantire i servizi alle comunità servite e lo sviluppo degli investimenti in mezzi e tecnologie. La riduzione delle risorse disponibili a livello nazionale, l’insufficienza e l’aleatorietà dei contributi agli investimenti possono essere parzialmente contrastati solo con un attenta politica di controllo dei costi, di recupero dell’evasione tariffaria, di coinvolgimento del personale nel raggiungimento degli obiettivi aziendali nella consapevolezza che i tempi in cui ci si poteva affidare ai Soci (o allo Stato) per la copertura delle perdite di bilancio, degli investimenti o dei rinnovi dei contratti di lavoro non ritorneranno mai più. Mi appresto a lasciare la conduzione di SETA dopo 8 anni di intenso lavoro che hanno trasformato e snellito l’azienda, che ha assorbito una cultura manageriale orientata al conseguimento dei risultati ma ha mantenuto un profilo volto a tutelare l’idea di un pubblico servizio che garantisce ad importanti fasce della popolazione il diritto alla mobilità”.

Il Margine Operativo Lordo è stato di 13 milioni di Euro (pari al 12% del fatturato), in crescita del 32,1% rispetto al 2013 e del 62,4% rispetto al 2012. Si tratta di un risultato importante se si pensa che, in questi anni segnati dalla crisi economica e dalla recessione, i livelli di servizio offerti sono rimasti sostanzialmente invariati – attorno ai 29,5 milioni di chilometri all’anno – nei tre bacini serviti.

I passeggeri trasportati nel 2014 hanno raggiunto i 52,8 milioni rispetto ai 52,3 milioni del 2013 (+0,95%). Molto incisiva è stata la lotta all’evasione, con una crescita consistente delle sanzioni elevate che tra il 2012 ed il 2014 sono passate da 46.000 ad 83.000. L’efficientamento della gestione è testimoniato dal processo graduale ma costante di riduzione del personale: dai 1.106 addetti confluiti in SETA all’inizio del 2012 ai 1.063 dipendenti di fine 2014, il tutto accompagnato da una riduzione dell’assenteismo (-9,9%) e delle ore di straordinario (-16,2%).

Gli investimenti effettuati nel triennio 2012-2014 e quelli già avviati nel 2015 superano i 29,2 milioni di euro, con 9,4 milioni di contributi pubblici. Dal 2012, primo anno di attività di SETA, ad oggi i mezzi complessivamente immessi in servizio sono stati 120 di cui 76 nuovi (rispetto ai 50 previsti nel Piano Industriale) e 44 usati d’occasione, con percorrenze ed anzianità molto ridotte. Grazie a questa consistente attività di investimenti in materiale rotabile l’età media della flotta SETA, che nel 2012 si attestava a circa 13 anni, è scesa nel 2014 ad 11,2 anni.

Sotto il profilo degli investimenti in tecnologie SETA ha avviato il sistema di bigliettazione elettronica nel bacino provinciale di Piacenza, ha migrato ad uno nuovo standard tecnologico quello in uso nel bacino di Modena, ha reso operativo il sistema di monitoraggio satellitare nei bacini di Reggio Emilia e Piacenza affiancandolo a quello già presente a Modena, oltre ad aver razionalizzato ed unificato i sistemi informativi in uso nelle tre diverse aziende confluite in SETA.

Alla luce di questi risultati positivi, il Presidente Odorici sottolinea che “Si sono costituite solide fondamenta per un’azienda che superi le obsolete e sterili visioni localistiche, e che ha restituito ai territori le importanti economie di struttura conseguite, in termini di investimenti al di sopra delle previsioni e di un conto economico in equilibrio. Ulteriori progressi saranno possibili se i soggetti istituzionalmente preposti alla programmazione del servizio sapranno superare anacronistiche frammentazioni e proporre livelli di servizio che ottimizzino l’uso delle scarse risorse disponibili per il trasporto su gomma, con un concorso nel finanziamento dei servizi paritario tra gli Enti Locali e con livelli tariffari per l’utenza tra loro omogenei. Il mio auspicio per il futuro è che SETA diventi l’azienda di tutta l’Emilia e che come tale sia sentita dai Soci Pubblici e dalle comunità servite”.

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