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Elettrotreno della ferrovia Trento-Malè-Marilleva - Foto Giovanni Giglio
Nordus, il progetto per la metropolitana di Trento riprende forma
4 Marzo 2016 Ferrovia Regionale
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Elettrotreno della ferrovia Trento-Malè-Marilleva - Foto Giovanni Giglio

Elettrotreno della ferrovia Trento-Malè-Marilleva
Foto Giovanni Giglio

La metropolitana di Trento riprende forma, questa volta con il nome di “Nordus”. Sette anni dopo il futuristico progetto “Val”, veicoli senza conducente simili a quelli progettati per la Torino delle Olimpiadi Invernali 2006 che avrebbero attraversare Trento da nord a sud in 10 minuti e dal costo ipotizzato di un miliardo, Provincia Autonoma e Comune di Trento ci riprovano con un progetto che dovrebbe essere più sostenibile, prevedendo il prolungamento verso Sud della ferrovia a scartamento ridotto Trento-Malé-Marilleva fino al Not (Nuovo Ospedale Trento) e successivamente a Mattarello realizzando il raddoppio dei binari da Lavis e un nuovo polo di interscambio (treno-auto-corriere-biciclette-funivia) nel attuale parcheggio dell’ex Sit. Si tratta ovviamente di un progetto da realizzare per tappe destinato a rivoluzionare la mobilità del capoluogo e per il quale è già stato realizzato uno studio di fattibilità da Trentino Trasporti e Rfi (Rete ferroviaria italiana).
Per il tratto cittadino, dalla stazione Trento-Malè/Trenitalia al nuovo ospedale NOT, passando sotto la stazione dei FS e con un grande polo di interscambio all’ex Sit, si stima un costo tra i 120 e i 140 milioni di euro. Il progetto prevederebbe di raddoppiare i binari già dalla zona Trento Nord, cioè da Lavis a Trento, eliminando cinque passaggi a livello per garantire la frequenza dei passaggi dei treni ogni 7-8 minuti. Dalla stazione FS fino al Not poi, sarebbe realizzato un nuovo tratto a doppio binario in affiancamento alla ferrovia del Brennero, ad est, fatta eccezione per un breve tratto prima del Muse (Museo delle Scienze di Trento) dove resterebbe il binario semplice. Il nodo più complesso da affrontare riguarderebbe il passaggio sotto la stazione e la risalita verso sud, mentre dall’Ospedale Not verso sud, fino a Mattarello, la maggiore disponibilità di spazio permetterebbe la costruzione di una tratta a doppio binario.
La nuova dorsale Nord-Sud, se realizzata, servirebbe una serie di importanti poli nella parte centro-meridionale di Trento: il polo degli Uffici provinciali, la nuova stazione intermodale bus-ferrovia-funivia nel parcheggio ex Sit, il polo universitario, il museo “Muse” e il nuovo ospedale. “Un modo per… cambiare marcia alla mobilità”, ha commentato l’Assessore alle infrastrutture della Provincia di Trento Mauro Gilmozzi
Dall’attuale parcheggio ex Sit, dove il progetto intenderebbe concentrare il nodo di interscambio, sarebbe anche strategico creare un collegamento con una passerella verso la destra Adige e l’ex stabilimento Italcementi dove, tra le previsioni urbanistiche, ci sarebbero un parcheggio, un polo commerciale e uno spazio espositivo per gli eventi in città.
Per quanto riguarda le tempistiche nessuno azzarda previsioni sui tempi, ma l’obiettivo dichiarato sarebbe quello di far procedere il “Nordus” di pari passo con i lavori del Not, così da garantire il nuovo servizio di trasporto in contemporanea con l’apertura dell’Ospedale.
Per quanto riguarda i finanziamenti, molto ricchi, vista la portata dell’intervento, l’Assessore Gilmozzi ne addita tre: contributi Ue a fondo perduto, mutui superagevolati del fondo Juncker da restituire con tassi molto bassi, risorse provinciali. In quali proporzioni ancora non si sa.

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