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Foto Carlo Andrea Tortorelli
ATAC: MISSIONE POSSIBILE per il rilancio del TPL a Roma
31 Marzo 2016 Autobus
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Foto Carlo Andrea Tortorelli

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Atac presenta il suo programma di lavoro per l’anno 2016 che punta su un deciso miglioramento del parco mezzi in superficie, investimenti per le metropolitane e nuove strategie di contrasto all’evasione che condurranno al suo sostanziale azzeramento nelle linee metropolitane. Tutti risultati da ottenersi grazie alla reingegnerizzazione dei processi produttivi adottati nelle sedi operative sia del Metroferro che della Superficie. A presentare gli interventi il Direttore Generale Marco Rettighieri l’Amministratore Unico Armando Brandolese, il direttore delle operations, Roberto Monichino, e il direttore corporate Maria Grazia Russo. Questi i temi affrontati.
Il parco mezzi. Atac dispone di un parco mezzi di età molto avanzata, nel confronto con i competitor italiani ed europei. L’età media dei bus è di oltre dieci anni, quella dei tram di oltre 32, quella dei treni della metro A di oltre dieci per arrivare agli oltre 18 dei treni della linea B. A tale difficoltà si aggiunge quella derivata dalle trascorse sofferenze economico-finanziarie dell’azienda, che ha reso molto complesso il rapporto con i fornitori, costringendo l’azienda a tenere fermi in deposito numerosi bus. L’azione della nuova amministrazione Atac si è concentrata innanzitutto su questa criticità. Dal mese di febbraio sono tornati su strada 50 vetture ferme in deposito per mancanza di ricambi e nei prossimi mesi questa cifra raddoppierà, arrivando a recuperare 100 vetture opportunamente rinnovate. A tale cifra si aggiungeranno i 150 nuovi bus che l’azienda acquisterà nel corso dell’anno. Si prevede che almeno 50 vetture nuove saranno disponibili entro fine anno (con le prime 30 già in strada a settembre) . Il che permetterà di mettere su strada almeno 150 vetture in più, ossia più del 10% del parco attualmente disponibile. Ciò avrà effetti positivi sul livello di erogazione del servizio, sia qualitativo che quantitativo. A queste vetture andranno aggiunti altri 80 bus a metano che Atac comprerà grazie ai fondi Ue messi a disposizione dalla Regione Lazio.
I lavori in metro. Le infrastrutture della metropolitana soffrono di un deficit manutentivo che si è cumulato nell’arco di numerosi anni, duranti i quali non è stato possibile disporre delle risorse necessarie per gli investimenti. La nuova amministrazione è riuscita a reperire fondi sufficienti a iniziare a colmare questo gap e già dalla prossima estate, per limitare al massimo i disagi per la cittadinanza, inizieranno i lavori straordinari sulle metro A,B e B1, che prevedono fra le altre cose la sostituzione dei binari, delle massicciate ferroviarie e della linea elettrica. L’azienda inoltre sta predisponendo un piano per migliorare le linee e i treni delle ferrovie concesse, a cominciare dalla Roma-Lido sulla quale, dal mese di marzo, la dotazione di rotabili si è stabilmente rafforzata arrivando a una disponibilità di 13 mezzi rispetto ai limiti di 6 raggiunti ad inizio anno.
La lotta all’evasione. Proseguendo nell’azione di contrasto ai fenomeni di evasione tariffaria – stimata intorno al 25% medio sull’intera rete Atac – nel 2016 Atac punta ad azzerare il tasso di evasione sulla metropolitana. Per le linee di superficie e quelle ferroviarie l’azienda implementerà una serie di azioni che puntano ad arrivare alla fine dell’anno con un tasso di evasione dimezzato rispetto a quello medio. Le politiche di contrasto saranno articolate lungo varie direttive che prevedono sia un uso massiccio della tecnologia, sia pratiche di success fee al fine di aumentare il numero di persone impiegate nella verifica.
Il contributo dei romani. Il piano di risanamento ed efficientamento dell’azienda, che nel 2016 conoscerà il suo primo step, necessita della piena collaborazione della città per essere realizzato. L’azienda farà quanto è nelle sue possibilità per rivisitare i propri processi industriali al fine di aumentare l’efficienza e quindi la sua capacità di erogazione il servizio. Ma è necessario che anche i clienti e le istituzioni facciano la loro parte. I primi innanzitutto pagando il biglietto e poi con un maggior senso civico, che significa anche avere cura del patrimonio pubblico. Le seconde garantendo all’azienda i flussi necessari di finanziamento per evitare che si ripeta quanto accaduto in passato, ossia che una carente disponibilità di fondi costringa l’azienda a interrompere i piani di investimento, e per giunta indebitandosi per garantire il servizio, con conseguenze di cui il nuovo management è chiamato a farsi carico.

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