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Aln 663 in sosta in stazione a Prè Saint Didier - Foto Giovanni Giglio
Regione Valle d’Aosta e MIT si confrontano sul futuro della ferrovia per Pré-Saint-Didier
2 Aprile 2016 Ferrovie
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Aln 663 in sosta in stazione a Prè Saint Didier - Foto Giovanni Giglio

Aln 663 in sosta in stazione a Prè Saint Didier – Foto Giovanni Giglio

Non si ferma l’interesse da parte della Regione Valle d’Aosta sulle sorti della ferrovia Aosta-Pré-Saint-Didier, chiusa all’esercizio dalla fine del 2015 (v. articolo) e da allora argomento di un serrato dibattito sia per la politica regionale, sia nei confronti di Trenitalia.
La questione è arrivata sul tavolo del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, che ha inteso avviare un confronto tecnico tra le parti per capire quali possano essere le prospettive per la riapertura della linea e gli interventi necessari a tale scopo.
L’Assessore regionale al Turismo, Sport, Commercio e Trasporti Aurelio Marguerettaz ha preso parte all’incontro convocato dal Capo di Gabinetto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti Mauro Bonaretti per analizzare la problematica della linea valdostana. Alla riunione hanno partecipato anche i rappresentanti regionali e nazionali delle organizzazioni sindacali, il Direttore Generale per il trasporto e le infrastrutture ferroviarie Antonio Parente, l’amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana Maurizio Gentile con il Direttore della Produzione Umberto Lebruto.
Al centro della riunione l’analisi dei motivi che hanno portato alla sospensione del servizio. In particolare è stato evidenziato che Rfi d’intesa con l’Amministrazione Regionale, tenuto conto delle risorse a disposizione, ha voluto dare la priorità ai lavori di manutenzione sulla tratta Aosta/Chivasso/Torino che risulta essere quella con utenza maggiore e che collega la Valle d’Aosta al sistema ferroviario nazionale.
“Gli interventi manutentivi sulla Aosta /Pre-Saint- Didier – dichiara Marguerettaz – già oggetto di sensibili riduzioni di velocità (30/40 kmh) su 8 km dei 31 complessivi, erano stimati in 15 milioni e sicuramente non avrebbero risolto tutti i problemi della linea ma avrebbero solo permesso la sostituzione dei binari”.
La tratta, che si caratterizza per la tortuosità della linea e per i ridotti raggi di curvatura, avrebbe avuto nel medio periodo la necessità di ricorrere nuovamente a importanti e costosi interventi manutentivi.
“I presenti hanno preso atto – spiega l’Assessore Marguerettaz – che il diritto alla mobilità è stato assicurato con il rafforzamento del servizio di autobus che su base annua comporta un costo di circa 320.000 euro contro i 3/4 milioni di euro richiesti da Trenitalia. Le persone che utilizzavano giornalmente la tratta ferroviaria erano prevalentemente studenti e lavoratori che scendevano il mattino presto e rincasavano la sera. Mediamente nei giorni feriali non superavano mai il numero di 250 mentre nei giorni festivi l’utenza era sostanzialmente inesistente”.
In considerazione dei dati esposti, pur prendendo atto delle istanze delle organizzazioni sindacali, i rappresentanti del Ministero hanno condiviso la sospensione della tratta e degli interventi manutentivi in attesa dei lavori di un tavolo tecnico richiesto dall’Amministrazione Regionale nel mese di novembre in cui si dovrà esaminare, a partire dagli studi esistenti e da esperienze su casi analoghi, la linea Aosta-Pré-Saint-Didier, in modo da definire prospettive e strategie condivise. Anche per un uso di tipo turistico della tratta.
“Nel ribadire che la tratta non è stata abbandonata e chiusa – conclude l’Assessore al Turismo – il Capo Gabinetto e l’Amministratore Delegato di Rfi hanno evidenziato che il progetto del Ministro Dario Franceschini relativo al reimpiego turistico di linee in disuso o in corso di dismissione in aree di particolare pregio naturalistico potrebbe essere una ipotesi da valutare con grande attenzione”.

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