La sintesi dei lavori del Forum Mercintreno 2015




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Merci in manovra a Novara - Foto Manuel Paa

Merci in manovra a Novara
Foto Manuel Paa

“L’Italia è un paese di transito per merci che sono trasportate prevalentemente con i camion i cui costi ambientali sono interamente a carico dei cittadini italiani”
Questa è stata premessa da cui la gran parte dei relatori è partita per l’analisi della situazione italiana.
Per il resto le relazioni di apertura a cura di Alessandro Panaro, SRM, e Andrea Appetecchia, Isfort, hanno confermato quanto già ampiamente noto: una situazione italiana che, malgrado la nostra felice posizione geografica, non appare attrezzata ad affrontare i gradi cambiamenti in atto nel commercio mondiale (vedi ampliamento canale di Suez) mentre il traffico marittimo nel Mediterraneo sta aumentando nonostante le tensioni politiche dell’area (+123% delle merci in transito dal 2001 al 2014, è il Marocco a mostrare la performance migliore dal 2004 e nel 2015).
La stessa costatazione sul fronte europeo: l’apertura della galleria del Gottardo sul corridoio Reno Alpi, prevista per l’1 giugno 2016 (gli effetti dell’opera sono stati illustrati da Peter Fuglistaler, Direttore Ufficio Federale dei Trasporti, Svizzera) potrebbe coglierci impreparati come, in alcuni interventi, è stato sottolineato.
Pur tuttavia il confronto fra i rappresentanti delle piĂą importanti associazioni e operatori del settore e i rappresentanti del Governo e Parlamento (on. Umberto Del Basso de Caro – Sottosegretario di Stato alle Infrastrutture, on Chiara Braga – Commissione Ambiente , Camera dei Deputati, l’on. Ivan Catalano, Commissione Trasporti, Camera dei Deputati) si è svolto in un clima di generale, se pur moderato, ottimismo.
Grande evidenza è stata data all’attenzione che l’attuale Governo mostra di avere per il settore.
In tal senso sono state chieste risposte: all’esigenza di una piĂą efficace integrazione del sistema ferroviario con quello portuale che allo stato attuale presenta oltre a problemi di tipo infrastrutturale anche un insufficiente coordinamento organizzativo delle attivitĂ  legate alla movimentazione delle merci; all’esigenza di misure per la semplificazione e digitalizzazione delle procedure e delle attivitĂ  per arrivare a un offerta di servizi intermodali competitivi; alla necessitĂ  di promuovere il settore mettendo in atto misure per favorire accordi di rete fra le aziende di trasporto; all’esigenza di rivedere il sistema degli incentivi a oggi sperimentati finalizzando parte di questi alla domanda.
Su questi punti il dott. Ivano Russo della segreteria del Ministro ha illustrato le iniziative che il Governo ha già assunto e le altre in cantiere e così si è espresso “il Piano di riforma degli Interporti, che, dopo quanto fatto col Piano dei Porti, siamo convinti sia un’altra priorità nell’ottica di un trasporto organizzato per aree logistiche integrate”. Il dott. Russo ha anche sottolineato “la possibilità, grazie al buon lavoro svolto a Bruxelles, che in Legge di Stabilità sia finanziato un nuovo Ecobonus, col nome di Marebonus. E quella di studiare su questa base una riproposizione del Ferrobonus, mentre un’altra idea cui stiamo lavorando è quella di favorire i concessionari portuali che scelgano di utilizzare la modalità ferroviaria per le proprie merci”.
Non sono mancate concrete proposte per una possibile ripresa del comparto (la quota di mercato è ferma al 6%) e per affrontare l’asimmetria del ferroviario merci rispetto alle altre modalità di trasporto e le sue criticità (rete ferroviaria inadeguata, alti costi di produzione dei servizi, compreso il problema del doppio macchinista e del pedaggio e ecc) In questo quadro l’AD di FS Italiane, Ing. Elia, ha, fra l’altro, invitato le imprese private a unire le forze per fare massa critica con l’obbiettivo comune il recupero e sviluppo del settore.
Ma unanime, ancora una volta è stato il un forte richiamo alla politica per la presa d’atto delle attuali criticità e dell’esigenza di un quadro programmatorio di sistema che garantisca l’effettiva realizzazione degli interventi in tempi in linea con quelli europei e in una logica in cui il valore ambientale del ferroviario merci deve essere riconosciuto con iniziative ad hoc.

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