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L'amministratore delegato del Gruppo FS Italiane, Renato Mazzoncini - Foto FS Italiane
Investimenti per 94 miliardi nel Piano Industriale di FS Italiane
28 Settembre 2016 Ferrovie
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L'amministratore delegato del Gruppo FS Italiane, Renato Mazzoncini - Foto FS Italiane

L’amministratore delegato del Gruppo FS Italiane, Renato Mazzoncini
Foto FS Italiane

Un Piano Industriale per novantaquattro miliardi di investimenti e un fatturato destinato a raddoppiare in 10 anni, oltre a una profonda trasformazione che farà di FS Italiane un’azienda internazionale di mobilità integrata globale.
L’AD del Gruppo FS Italiane ha illustrato, assieme alla presidente Gioia Ghezzi, a istituzioni, analisti, comunità economico-finanziaria e media e alla presenza del presidente del Consiglio Matteo Renzi e del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio le linee strategiche per l’azienda nei prossimi dieci anni. A fare da ossatura cinque pilastri: mobilità integrata anche con un coinvolgimento di tutti gli operatori del settore; integrazione fra le infrastrutture sia ferroviarie sia stradali; logistica integrata, con una radicale riorganizzazione del comparto merci; sviluppo internazionale e digitalizzazione.
“ll progetto decennale di Ferrovie si inserisce in un quadro in cui l’Italia cerca di dire all’Europa che bisogna puntare sulle infrastrutture e sugli investimenti” ha commentato il premier Renzi.
“FS propongono un piano con il quale dimostra di saper rischiare e guardare al futuro con un’attenzione verso i pendolari che hanno bisogno di nuovi treni e nuovi bus”.
Per il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Delrio, “Un piano che pone al centro il cittadino e le sue esigenze di mobilità, proponendo una flotta di treni rinnovata ed il rilancio del trasporto merci”, mentre per l’AD Mazzoncini il nuovo Piano Industrale consetirà a FS di “diventare la porta di accesso ad un sistema integrato di mobilità passeggeri ed entrare nelle città metropolitane” realizzando “una forte discontinuità con il passato”.
Con il nuovo piano strategico, il Gruppo FS Italiane si conferma come prima azienda per investimenti in Italia con 73 i miliardi di euro per le infrastrutture, 14 i miliardi per il materiale rotabile e 7 quelli previsti per lo sviluppo tecnologico. Più della metà delle risorse sono già disponibili, ben 58 miliardi, di cui 23 in autofinanziamento e 35 già stanziati nei Contratti di Programma, per la trasformazione radicale delle attuali Ferrovie Italiane, destinate a diventare sempre di più un’azienda della mobilità integrata e globale.
Il nuovo corso vede FS diventare anche porta d’accesso all’ecosistema della mobilità, in un’ottica integrata e di coopetition che raccoglie tutti gli attori e le modalità di trasporto: oltre al treno, anche i bus, senza dimenticare i servizi pooling e sharing. Una trasformazione necessaria, resa possibile dalla centralità del sistema ferroviario unita alla lunga esperienza e al know how di FS, forte dei suoi 111 anni di storia.
Il nuovo Piano Industriale di Gruppo stima la crescita dei ricavi dai 9 miliardi previsti a fine 2016 fino ai 17,6 miliardi nel 2026 e un EBIDTA che in 10 anni punta a crescere da 2,3 a 4,6 miliardi.

Piano Industriale FS Italiane

Piano Industriale FS Italiane

Vediamo sinteticamente i cinque punti nodali del Piano industriale rimandando agli approfondimenti nel prossimo numero di ottobre della rivista mensile.
Partiamo dalla Mobilità integrata per i viaggiatori.https://youtu.be/eu0u32MXQbU
FS Italiane si propone di dare una risposta unica, concreta, semplice alle diverse esigenze di mobilità, presentandosi come punto di accesso alla mobilità collettiva, operatore capace di accompagnare i viaggiatori dalla porta di casa fino alla loro destinazione. . L’obiettivo principale è il mercato TPL, cogliendo opportunità in tutt’Italia, partecipando a gare e, laddove possibile, acquisendo operatori strategici, puntando ad una crescita sul mercato dal 6% attuale al 25% nel 2026
Dal punto di vista del trasporto a media e lunga percorrenza, l’obiettivo è quello di mantenere gli altissimi livelli qualitativi raggiunti, estendendo tali standard a tutta la flotta grazie anche al completamento della consegna dei Frecciarossa 1000. Sono 34 su 50 i treni circolanti oggi: ogni ulteriore nuovo ETR 1000 consegnato ed immesso in servizio lungo la dorsale AV Salerno-Torino, permetterà di utilizzare i materiali ETR 500 ed ETR 480 su altre linee, Milano-Brescia-Venezia, Milano-Bari e Roma-Venezia e di innalzare così anche la qualità di tutte le tipologie di prodotto, Intercity inclusi.
Sul fronte del trasporto regionale, il vero cambio di passo è già all’orizzonte, grazie all’accordo quadro da circa 4 miliardi già firmato per la fornitura di 450 nuovi treni regionali (300 alta capacità, 150 media capacità) ed il revamping di tutta la flotta regionale in servizio.
Anche Busitalia è pronta a fare la sua parte con l’arrivo di 3.000 nuovi bus e l’avvio di servizi anche sulla lunga distanza. L’ingresso nel mercato avverrà anche attraverso l’acquisizione di operatori dalla presenza consolidata, permetterà a FS di dare risposta ai newcomer stranieri e soprattutto si gioverà di una piattaforma commerciale di vendita già consolidata che offrirà ai clienti l’opportunità di scegliere l’opzione più gradita fra treni e pullman.
Il FrecciaLink, parallelamente, prolungherà l’esperienza dell’AV con nuovi collegamenti nazionali (Gorizia – Udine, Bergamo – Milano) e internazionali (Torino – Ginevra, Milano – Monaco) che si aggiungeranno a quelli già esistenti (Siena – Firenze, L’Aquila – Roma Tiburtina, Perugia – Firenze, Matera – Potenza – Salerno).
Per quanto riguarda le Infrastrutture integrate sono previsti investimenti per 62 miliardi, di cui 33 mld per la rete convenzionale, 24 mld per la rete AV/AC e i Corridoi TEN-T europei e 5 mld in tecnologie, per infrastrutture robuste, che consentano una mobilità moderna e sistemica per persone e merci. Tra le opere fondamentali il Terzo Valico, la Galleria di base del Brennero e la Torino-Lione per completare la parte italiana dei quattro Corridoi TEN-T che attraversano il nostro Paese e collegano le regioni europee più densamente popolate e a maggior vocazione industriale e produttiva; Milano – Venezia AV/AC che a dicembre farà un passo in avanti con l’attivazione commerciale della tratta Treviglio – Brescia; potenziamenti infrastrutturali e tecnologici nei nodi urbani delle grandi città (Milano, Genova, Firenze, Roma) per aumentare la capacità di traffico e quindi il numero di treni nelle ore di punta; al Sud, l’apertura dei cantieri della linea AV/AC Napoli – Bari, oltre 6 miliardi di euro per connettere due aree che raggiungono una quota di oltre il 40% della produzione di mercato nel Meridione; in Sicilia, la direttrice Palermo – Catania – Messina. Fondamentali anche le velocizzazioni della direttrice Adriatica, tra Bologna, Bari e Lecce (conclusione lavori nel 2018), con un risparmio complessivo di tempo di circa un’ora, e della Salerno – Reggio Calabria, grazie all’upgrade tecnologico e al miglioramento del tracciato ferroviario. Infine, sinergie con i principali porti italiani, i poli retroportuali e logistici; rafforzamento dei collegamenti fra la rete nazionale e i raccordi ferroviari dei principali stabilimenti produttivi presenti sul territorio.
L’ottimizzazione dei trasporti passa anche attraverso l’integrazione nella rete nazionale RFI (oltre 16.700 km) delle ex ferrovie concesse, più di 2.500 km di binari (su 3.500 totali) per ottenere maggiore capillarità del servizio ferroviario, in ottica point-to-point; maggiore efficienza, grazie a una gestione unica della rete ferroviaria nazionale; nuovi percorsi con riduzioni dei tempi di percorrenza e soprattutto maggiore sicurezza, garantita dagli elevati standard tecnologici adottati da Rete Ferroviaria Italiana.
Nel capitolo infrastrutture rientra anche l’operazione ANAS per creare un soggetto efficiente ed efficace anche nella gestione delle gare e dei progetti di investimento. In una prima fase, le sinergie consisteranno proprio in una visione comune degli investimenti in infrastrutture stradali e ferroviarie e nella razionalizzazione dei costi, che potrà portare 400 milioni di risparmi.
Puntare al rilancio del settore Cargo con una nuova piattaforma di logistica integrata grazie alla nascita di Mercitalia.
Il trasporto delle merci avrà un ruolo strategico nell’utilizzo delle infrastrutture: previsti investimenti per 1,5 miliardi (di cui 1,1 mld per il materiale rotabile, 300 mln per terminal e logistica e 100 per ICT) e ricavi per 2,1 miliardi nel 2026 (VS 1 mld nel 2016). Il turnaround del settore merci, che ha come obiettivo la creazione di un polo unico della logistica, la nuova Mercitalia, inizierà con la ristrutturazione delle attività cargo e la razionalizzazione dei vari operatori merci attivi nel Gruppo, per evitare sovrapposizioni e massimizzare l’efficienza. Mercitalia opererà attraverso tre società – Mercitalia Rail, Mercitalia Logistic e Mercitalia Terminal – e avrà 4.000 dipendenti, tutti uniti dalla medesima mission e nella medesima società, anche per ricreare un idoneo spirito di appartenenza e le necessarie motivazioni.
Grazie alla creazione di un unico polo, i clienti potranno confrontarsi finalmente con un unico interlocutore aziendale, con conseguente risparmio di tempo e risorse.
Nel Piano Industriale 2017-2026 riveste grande importanza anche la crescita all’estero. Oggi quel business costituisce il 13% dei ricavi complessivi, l’obiettivo è raggiungere il 23% nel 2026.
Questa crescita si svilupperà seguendo tre principali linee. La prima consiste nel proporsi come General Contractor, con la capacità di realizzare ferrovie, soprattutto in paesi con forti gap infrastrutturali. Le aree prioritarie per l’espansione internazionale sono il Medio Oriente (Iran, Arabia Saudita, Oman), l’India e il Sud Est Asiatico (Malesia, Thailandia, Singapore, Vietnam), le Americhe (Brasile, Argentina, Colombia, Perù, Usa e Canada) e l’Africa (Costa d’Avorio, Congo e Sud Africa).
Il secondo punto mira alla crescita dei servizi ferroviari a mercato all’estero. Trenitalia può esportare in altri paesi l’altissima qualità di viaggio che oggi offre sul sistema AV. Oltre a rafforzare le relazioni transfrontaliere esistenti (ad esempio i servizi Thello con la Francia, i collegamenti Venezia – Lubiana – Belgrado o i nuovi traffici con la Svizzera grazie all’apertura del Gottardo e del Ceneri) si punterà sulle rotte europee più appetibili: Parigi – Bruxelles, Parigi – Bordeaux, Amburgo – Colonia, Milano – Zurigo – Francoforte (collegamento che partirà a fine 2017 e attraverserà tre paesi), Atene – Salonicco (grazie all’acquisizione di Trainose) e la Londra – Edimburgo. Il tutto grazie anche alla liberalizzazione dello spazio ferroviario europeo prevista, a partire dal 2020, dal Quarto Pacchetto Ferroviario.
L’ultimo segmento di questo capitolo riguarda lo sviluppo internazionale del TPL, che verrà attuato principalmente facendo leva sulla presenza del Gruppo all’estero. L’obiettivo è trovare opportunità di integrazione modale ferro/gomma per il trasporto passeggeri nelle città servite dalle opere infrastrutturali realizzate dal Gruppo.
Infine lo sviluppo digitale dei servizi per una nuova travel philosophy, con comodi strumenti capaci di fornire soluzioni in tempo reale per spostarsi in Italia e all’estero. Un obiettivo realizzabile grazie ai big data e agli strumenti di analisi avanzata associati ad appropriate piattaforme digitali.
Nasce così una Extended Customer Experience, capace di entrare quotidianamente nella vita delle persone, contraddistinta da servizi come, oltre il travel companion, l’indoor mapping di stazione, il portafoglio elettronico, le notifiche sui ritardi, la video chat e il social seating.

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