Dopo la firma, il 13 febbraio scorso a Cortina d’Ampezzo, del Protocollo d’intesa tra Alto Adige, Veneto e Ministero delle Infrastrutture per il ripristino del collegamento ferroviario tra Val Pusteria e Cadore (v. articolo) finalmente anche il Trentino si inserisce con il suo contributo al grande progetto di una ferrovia “circumdolomitica”: l’Assessore ai trasporti della Provincia autonoma di Trento Mauro Gilmozzi parla di questa proposta come “il nostro contributo al circuito delle Dolomiti”.
Nell’ottica della “cura del ferro” proposta dal Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, la Provincia di Trento propone, infatti, tra le priorità segnalate al Ministro per il “Piano Infrastrutture”, un collegamento ferroviario di 18 km tra Primolano, in Veneto, e Feltre, in Trentino, andando in prospettiva a chiudere il cerchio ferroviario tra Valsugana, Val d’Adige, Pusteria e Cadore.
Il Trentino ritiene tra l’altro, tra i progetti strategici, anche quello per il treno dell’Avisio (da Trento a Penìa, in Val di Fassa, passando per le Valli di Cembra e Fiemme) proposto da “Transdolomites” e quello per la tratta Rovereto-Riva del Garda, ma per quanto riguarda costi, fattibilità e agevolezza per i lavori l’Assessore Gilmozzi afferma che rispetto a questi ultimi due, il progetto della Primolano-Feltre è il meno costoso e impegnativo e quindi di più rapida esecuzione, il tutto comunque a doppio filo legato all’ormai indispensabile elettrificazione della linea della Valsugana.
Il costo di un’opera del genere si aggirerebbe intorno ai 150 milioni di Euro e i fondi sarebbero di provenienza Europea, Veneta e Trentina.
Ormai l’argomento è al centro dei discorsi dei vari schieramenti politici e sociali, visto che il progetto avrebbe una grande ricaduta sia in ottica locale per i pendolari sia nell’ottica circumdolomitica con indubbi vantaggi turistici e ambientali.