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Deragliamento FrecciaRossa 1000 9595: cosa sappiamo attualmente
9 Febbraio 2020 Ferrovie
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Come ormai ben noto a tutti, nella giornata del 6 febbraio 2020, alle ore 05:30 circa, il Frecciarossa 1000 9595 (Milano Centrale – Salerno), espletato dall’ETR 400 n°21, è deragliato presso il Posto di Movimento Livraga, sulla Linea Alta Velocità Milano – Bologna.

Il secondo elemento dell’ETR 400 n°21 (Frecciarossa 1000 9595), inclinatosi sul fianco destro.

Il deragliamento ha provocato la morte dei due Macchinisti alla condotta – Mario Di Cuonzo e Giuseppe Cicciù – e il ferimento di 31 persone, di cui nessuno in modo grave. Il bilancio sarebbe potuto essere molto più grave se, ad essere coinvolto nel disastro, fosse stato un treno partito poco più tardi (e quindi con più passeggeri a bordo).

Mario Di Cuonzo e Giuseppe Cicciù, i due Macchinisti alla condotta del 9595 deceduti nell’incidente.

LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI:

Ciò che sappiamo con certezza, è che il 9595 è partito dalla stazione di Milano Centrale alle ore 05:10, per poi fare una breve sosta a Milano Rogoredo (05:18 – 05:20) prima di ripartire verso Reggio Emilia AV Mediopadana, immettendosi sulla Linea Alta Velocità Milano – Bologna: ed è proprio qui che è avvenuto l’incidente.

Alle ore 05:27 il convoglio transita sul sensore di Rilevamento Temperature Boccole (RTB), posto al cippo chilometrico 178,948 (come visibile dalla Fiancata di Linea qui in basso), ad una velocità di 292 km/h: esattamente 11 km dopo (al cippo 167,739), alle 05:30 circa e ad una velocità presumibilmente prossima ai 300 km/h, avviene il deragliamento.

Fiancata di Linea della AV Milano – Bologna della Direzione Territoriale Produzione di RFI [Fascicolo Linee 82Bis]

Durante lo svio, il primo elemento di testa dell’ETR 400 si è distaccato dal resto del treno a causa dell’elevata flessione, per poi prendere in pieno alcuni rotabili da cantiere ricoverati presso i tronchini, fino a piombare vicino al secondo caseggiato, dopo essersi ruotato di 180 gradi, senza però colpirlo: sarà uno dei due carrelli del convoglio, distaccatosi a causa dell’urto, a colpire il caseggiato sfondando il muro.

Uno dei due carrelli del primo elemento di testa dell’ETR 400 n°21 (Frecciarossa 1000 9595), distaccatosi a causa del forte impatto e finito contro il secondo caseggiato.

I restanti 7 elementi invece, data l’elevata velocità alla quale viaggiava il treno poco prima, hanno continuato la corsa per diversi metri – fuori dai binari – per poi terminarla “affiancandosi” al caseggiato dove è finito il primo elemento.

Il Posto di Movimento Livraga visto dal ponte sovrastante, nei pressi dell’Autostrada A1.

I LAVORI SUL DEVIATOIO N°05:

Proprio poche ore prima del transito del 9595, i tecnici di Rete Ferroviaria Italiana erano al lavoro presso il P.M. Livraga per effettuare alcuni interventi sul deviatoio n°05, proprio quello che con tutta probabilità ha causato lo svio del convoglio a quasi 300 km/h.

Secondo alcune fonti, gli stessi operai, identificati dalla Polizia Ferroviaria poche ore più tardi, tramite una comunicazione alla Sala Operativa intorno alle 04:45 (meno di un’ora prima del transito del 9595) avrebbero confermato l’effettiva disalimentazione del deviatoio e la sua messa in posizione per il corretto tracciato: questo perché i lavori non erano terminati, ma il traffico ferroviario doveva riprendere proprio con l’arrivo del 9595. Questa dichiarazione è molto importante, poiché con il primo intervento il deviatoio è stato “isolato” dall’intero sistema di controllo (di conseguenza poteva essere manovrato esclusivamente a mano, e non più dalla Sala DCO), mentre con il secondo intervento il deviatoio è stato posizionato affinché, almeno nella teoria, il treno potesse transitare a piena velocità senza alcuna tipologia di problema, ma così non è stato.

L’ultimo elemento di coda dell’ETR 400 n°21 (Frecciarossa 1000 9595).

L’ANALOGIA CON L’INCIDENTE DEL REGIONALE 2885:

Il deragliamento del 9595 ha dinamiche molto simili a quelle dello svio del Regionale 2885 Voghera – Rimini. Anche il Regionale, come il Frecciarossa, sviò nei pressi di un Posto di Movimento (in questo caso quello di Lavino, sulla Linea Piacenza – Bologna) e, analogamente a quanto sarebbe accaduto pochi giorni fa, anche in quel caso il deviatoio (il n°09) sul quale transitò il convoglio era nella posizione inversa rispetto a quella prevista, proprio mentre venivano eseguiti dei lavori di ripristino dello stesso – dai tecnici di RFI – a seguito di una perdita del suo controllo.

LE INDAGINI IN CORSO:

Sul posto, assieme a tutte le Autorità preposte, è intervenuto anche il NOIF (Nucleo Operativo Indagini Ferroviarie) della Polizia di Stato, guidato dal Vice Questore Marco Napoli, per i rilievi di rito. La Procura di Lodi ha immediatamente aperto un fascicolo per omicidio colposo, lesioni colpose e disastro colposo.

Uno dei due carrelli del primo elemento di testa dell’ETR 400 n°21 (Frecciarossa 1000 9595), distaccatosi a causa del forte impatto.

Il Procuratore di Lodi, Domenico Chiaro, durante una Conferenza Stampa ha affermato che la causa dello svio è probabilmente dovuta al deviatoio n°05 posto in posizione di deviata, escludendo categoricamente qualsiasi tipologia di atto doloso.

“Se lo scambio fosse stato dritto per dritto il treno non sarebbe deragliato, non è difficile da capire. Non era nella posizione che doveva garantire la libera percorrenza del treno”

L’area è tutt’ora sotto sequestro per i rilievi del caso, e le operazioni per la rimozione dei resti del convoglio inizieranno prossimamente.

Tanti gli interrogativi a cui gli inquirenti dovranno trovare una risposta: bisognerà capire la tipologia dell’intervento previsto sul deviatoio n°05, le procedure svolte dagli operai e la effettiva posizione del deviatoio poco prima dell’incidente.

Attualmente tutti i treni Alta Velocità sono deviati sulla Linea Convenzionale, con tempi di percorrenza maggiorati di circa 45 minuti.

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