Apre la linea C, finalmente Roma ha la sua terza linea di metropolitana

Print Friendly, PDF & Email
Il sindaco di Roma Capitale Ignazio Marino inaugura la linea C, terza linea metropolitana della Capitale - Foto Omar Cugini

Il sindaco di Roma Capitale Ignazio Marino inaugura la linea C, terza linea metropolitana della Capitale
Foto Omar Cugini

Dopo anni di attese e di lavori infiniti, dopo anni di polemiche politiche, di disagi dovuti ai cantieri e dopo la “falsa partenza” dell’11 ottobre, con l’apertura fermata a 3 giorni dalla data fissata a causa della mancanza di alcune autorizzazioni, finalmente Roma ha la sua terza linea della Metropolitana. Lo scorso 9 novembre ha aperto all’esercizio la tratta Monte Compatri/Pantano – Parco di Centocelle della Linea C della Metropolitana di Roma con quindici stazioni. Tanta gente ha affollato sin dalle prime corse del mattino la linea: tanta la curiosità e l’attesa di poter viaggiare sulla nuova metropolitana, che, come spesso accade in Italia, ha avuto un iter lungo e travagliato, con continui ritardi rispetto alla prevista data di apertura ed aumenti esponenziali dei costi. Annunciata inizialmente già per il Giubileo del 2000, la linea C venne inclusa solo l’anno successivo dal CIPE tra le opere strategiche legge nº 443 del 2001, la c.d “legge obbiettivo”. Dopo l’approvazione del progetto preliminare dal comune di Roma, lo Stato finanziò parte del tracciato fondamentale ma si dovette attendere il 2005 per vedere pubblicato il bando di gara, gara vinta l’anno successivo dalla A.T.I. Metro C SpA, composta da Astaldi, Vianini Lavori, Ansaldo STS, Cooperativa Braccianti e Muratori di Carpi e Consorzio Cooperative Costruzioni. Ci vogliono altri tre anni per vedere l’inizio dei primi lavori, con l’introduzione nel 2008 delle prime TBM per lo scavo delle gallerie e la chiusura della tratta Giardinetti – Pantano della vecchia ferrovia Roma – Fiuggi, destinata ad essere trasformata nella parte terminale della Metro C. L’ottimistico programma dei lavori, recitato con fare rassicurante dalle varie amministrazioni capitoline susseguitesi nel frattempo, divenne rapidamente utopistico. Quando nel 2010 il Comune di Roma annunciava l’apertura dell’intera tratta “Monte Compatri/Pantano-San Giovanni per il 2013, nel 2016 per la tratta “San Giovanni-Fori Imperiali/Colosseo e nel 2018 per l’intera linea “Monte Compatri/Pantano-Clodio/Mazzini”, si “viaggiava” già con due anni di ritardo rispetto ai programmi originariamente previsti. E malgrado che l’ATI avesse vinto la gara proprio in virtù del teorico accorciamento di due anni sui tempi originariamente previsti. Nel 2013 data prevista per l’apertura della tratta fino a San Giovanni non solo non erano ancora completati i lavori su questa tratta, ma erano stati appena aperti i cantieri per la realizzazione della tratta San Giovanni – Piazza Venezia. Beghe politiche, ritardi nei pagamenti con conseguente fermo dei cantieri e problematiche di origine burocratica avevano ormai causato un forte ritardo nella conclusione dei lavori, tanto da rendere necessario un nuovo accordo tra il comune e il consorzio Metro C S.p.A con la realizzazione di un nuovo cronoprogramma, che prevedeva la consegna del tratto Pantano-Centocelle entro il 31 dicembre 2013 così da rientrare anche nelle direttive del CIPE che legò a questa condizione la consegna dei finanziamenti per la stazione di Venezia ed il tratto fino alla stazione Lodi aperto al pubblico entro il 31 agosto 2014. Tuttavia neanche tale programma è stato rispettato e si prevede l’apertura della Stazione di interscambio di San Giovanni entro il 31 agosto 2015 e l’apertura al pubblico entro la fine dello stesso anno. Per vedere aperta la tratta fino a Piazza Venezia si dovrà attendere, salvo ritardi, almeno fino al 2020, mentre il proseguimento verso Piazzale Clodio è purtroppo impossibile fare previsioni, mancando ancora i finanziamenti necessari. Il 15 dicembre 2013 il primo tratto della linea C, da Pantano a Centocelle, è stato consegnato finalmente ad ATAC per il pre-esercizio, con l’apertura, inizialmente prevista per l’11 Ottobre 2014 bloccata all’ultimo momento dal Ministero dei Trasporti per la mancanza di alcune documentazioni. La nuova ed innovativa opera, che ad oggi ha visto un investimento di circa 3,7 miliardi di euro, contro i 2,9 miliardi contemplati nel progetto è lunga 12,7 Km e collega, con 15 stazioni, la zona di Pantano Borghese, ai confini sud del territorio comunale, con la zona di Centocelle ,lungo la Via Casilina. Delle nuove stazioni 5 sono state realizzate ex-novo, in galleria, mentre le restanti 10 sono le vecchie stazioni della Ferrovia Roma – Pantano opportunamente ammodernate. Tutte le stazioni sono completamente accessibili ai disabili ed in corrispondenza di 10 di esse sono stati realizzati nuovi parcheggi di scambio per un totale di 2692 posti auto e di circa cento stalli per le moto. I treni della Linea C, realizzati da Ansaldo Breda, che ha acquisito competenze in merito alla progettazione di metropolitane automatiche fornendo rotabili adottati da altre metropolitane, costruite o attualmente in costruzione, in Italia e all’estero; i convogli hanno il medesimo sistema di automazione di quelli utilizzati ad esempio sulla Linea 5 della Metropolitana di Milano, non hanno conducente a bordo e sono controllati e guidati da un sistema di automazione integrale “driverless”, gestito da una centrale operativa che, tramite personale specializzato, svolge funzioni di:

– avvio automatico del servizio

– rilevazione continua della posizione dei treni;

– controllo della direzione di marcia, della velocità e della distanza dei treni;

– regolazione del traffico in base al programma d’esercizio

– visualizzazione della circolazione e dello stato di tutto il sistema.

Il driverless si basa su un sistema innovativo chiamato ATC (Automatic Train Control) – fornito da Ansaldo STS – e su una profonda integrazione sistemistica fra tutti gli impianti della linea metropolitana (sempre effettuata da Ansaldo).
L’ATC, cuore del sistema, è un classico frutto dell’evoluzione tecnologica. Il sistema di marcia automatica dei treni, infatti, è composto da tre sotto-sistemi già sperimentati da tempo singolarmente nelle ferrovie e nelle metropolitane.
L’ATP (Automatic Train Protection) è un sistema di protezione automatica che controlla la distanza e la velocità fra i treni, utilizzato dagli inizi del secolo scorso nelle prime metropolitane.
L’ATS ( Automatic Train Supervision) è un sistema di controllo globale del sistema e di gestione centralizzata del traffico.
L’ATO (Automatic Train Operation) è un sistema di guida automatica che regola per ciascun veicolo la marcia secondo le indicazioni fornite dal sistema ATS e l’arresto a bersaglio nelle stazioni.

La grande novità è proprio nel sistema di automazione, che utilizza le tecnologie di questi tre sistemi in modo sinergico e permette sia di avere una flessibilità di esercizio, consentendo un pronto incremento della frequenza dei treni quando lo richiede l’incremento della domanda nelle ore di punta, regolando il traffico
sulla base del programma di esercizio. In virtù di questo sistema, lungo la linea non è presente il classico segnalamento luminoso ma semplicemente dei cartelli che indicano il nome del Circuito di Binario, chiamati wayside marker, mentre dei led luminosi indicano la posizione dei deviatoi. È sempre possibile, in caso di necessità, la guida manuale dei convogli da parte del personale addetto, attraverso il banco di guida, ormalmente chiuso, ubicato nei salottini di estremità della carrozze. La presenza delle porte di banchina nelle stazioni consente invece una separazione netta fra marciapiede e rotaie, impedendo la caduta di persone o di oggetti sui binari. In caso di emergenza, le porte evitano l’ingresso di fumi nelle stazioni in modo da rendere più sicuro l’evacuazione dei passeggeri. A differenza delle altre città (Copenaghen, Brescia, Milano, Riyad, Salonicco e Taipei) dove Ansaldobreda ha realizzato sistemi di metropolitana simili alla Metro C romana, i convogli, costruiti nello stabilimento di Reggio Calabria, non sono però alimentati alla tensione di 750 V CC mediante terza rotaia ma a 1500 V CC attraverso un nuovo sistema di catenaria rigida. E sono dotati di 6 casse, con 204 posti a sedere, per una capacità di 1200 passeggeri per convoglio. La prima fornitura ha riguardato un lotto di 13 treni, su 30 previsti.
Le 15 stazioni della Linea C sono dotate di porte automatiche di banchina che permettono – ai fini della sicurezza – una separazione netta fra le banchine e la zona binari e si aprono solo all’arrivo dei treni in contemporanea con l’apertura delle porte dei convogli. La Centrale Operativa, situata presso il deposito di Graniti, vigila costantemente sulla sicurezza dei passeggeri tramite sistemi di videosorveglianza (2 telecamere in ogni vagone) ed è in grado di comunicare con i passeggeri grazie ai sistemi di comunicazione audio-video a bordo dei treni e nelle stazioni. In questa prima fase l’orario di servizio sarà limitato alla fascia 5.30 – 18.30 al fine di permettere l’avanzamento dei lavori nella tratta Parco di Centocelle – Lodi. Inoltre, sempre per questo motivo, la tratta Alessandrino – Parco di Centocelle viene gestita a binario unico.
Alle 10 di domenica 9 novembre il sindaco di Roma, Ignazio Marino ha ufficialmente inaugurato la linea percorrendo l’intera tratta. Ad ogni fermata, si sono uniti a lui i componenti della Giunta, il vicesindaco Nieri, gli assessori Improta, Marino, Cattoi, Leonori, Masini, Caudo, Cutini, Pancalli, Ozzimo e i presidenti dei municipi V e VI Palmieri e Scipioni. Presenti anche i presidenti della Commissione Speciale Metro C, Maurizio Policastro e della Commissione Consiliare III, Annamaria Cesaretti Proietti. “Oggi — dice Marino — inauguriamo questo primo tratto ma lo facciamo con la determinazione di arrivare a inaugurare presto le stazioni di Lodi e San Giovanni e quindi finalmente a intersecare le nostre linee della metropolitane in modo che Roma diventi sempre più una capitale europea». Il primo cittadino spiega: «La metro C è un progetto molto importante: dalla visione di Francesco Rutelli negli anni 90 all’attivazione del progetto di Walter Veltroni nei primi anni 2000 fino al grave rallentamento della giunta Alemanno che addirittura indicò che la data di consegna della stazione San Giovanni a data da definirsi, mentre sarebbe dovuta essere pronta nell’aprile 2011. Noi dal primo giorno del nostro insediamento abbiamo deciso che questa era una priorità per i cittadini e abbiamo impresso tutta l’accelerazione possibile a un’opera importante non solo per i romani ma per tutto il Paese”. Al sindaco di Roma, fa eco il Sindaco di Montecompatri, Marco De Carolis, per il quale “L’inaugurazione della prima tratta della Metro C, Monte Compatri/Pantano-Centocelle, è una buona notizia per la città di Roma ma soprattutto per questo quadrante della provincia, che avrà un collegamento diretto con la Capitale. Dopo mesi di silenzio – ha aggiunto il primo cittadino del Comune dei Castelli Romani – l’attenzione mostrata in quest’ultima settimana, dal collega Ignazio Marino, alle questioni di sicurezza e decoro delle aree pertinenziali del capolinea, che ricade sul territorio monticiano, dovrà subire necessariamente un’accelerazione per evitare che questa fermata si trasformi in una terra di nessuno. Per garantire quella serenità che i cittadini chiedono alle amministrazioni locali è necessaria una programmazione condivisa tra il Comune di Monte Compatri e Roma Capitale”
Invariata per ora la rete di TPL di superficie, che, oltre al potenziamento della linea 451 ed al mantenimento delle linee 105 e 106, vede l’istituzione della nuova Linea 50 Express che dalla stazione Parco di Centocelle raggiunge Termini, con fermate lungo la Casilina, a Porta Maggiore e a piazza Vittorio Emanuele.

Shortlink: