Le Ferrovie del Gargano guardano al futuro ricordando il passato. Chiusa la tratta storica San Severo-San Nicandro in attesa della variante




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Il Flirt Etr330 Fg che ha effettuato l'ultima corsa lungo la linea storica fino San Nicandro - Foto Ferrovie del Gargano

Il Flirt Etr330 Fg che ha effettuato l’ultima corsa lungo la linea storica fino San Nicandro
Foto Ferrovie del Gargano

Ore 10 del 19 settembre 2015: un fischio, si chiudono le porte e si parte. Per l’ultima volta lungo i primi 25km della linea storica San Severo -Peschici. Un viaggio di commiato per ammirare quei paesaggi che si potevano vedere dal finestrino dei treni delle Ferrovie del Gargano lungo i binari di una ferrovia che 84 anni proprio non li vuole sentire.
Un ultimo viaggio voluto dalla dirigenza delle ferrovie pugliesi per ricordare le cartoline che pendolari, studenti e turisti non potranno più vedere da lunedì 21 settembre in nome del progresso. Fatiche che, nel 1931, permisero di aprire questa ferrovia che attraversa l’ancestrale bellezza della “montagna del sole” nella parte settentrionale del Tavoliere favorendo il suo sviluppo e la crescita dei paesi che, anche se lambiva in maniera piuttosto limitata i centri principali della vallata, iniziarono subito a sentirne i suoi benefici.
Ma se il compito del treno e, più in generale, della ferrovia è il poter muovere persone e “cose”, il tracciato originario da San Severo a San Nicandro Garganico non rispondeva più ottimamente a questa famosa regola.
I punti critici del percorso con l’andare del tempo sono venuti sempre più a galla: distanza eccessiva dai centri abitati attraversati, percorsi tortuosi e con pendenze considerevoli (anche del 30×1000 nel tratto più elevato della linea) hanno difatti spinto sempre di più la dirigenza delle ferrovie garganiche a considerare una comoda e più agevole variante di tracciato.
Questa, già in servizio nella sua prima tratta da San Severo ad Apricena da alcuni mesi (v. articolo), al termine dell’ultima fase di lavori per il raccordo con la linea proveniente dalla Galleria di Monte Tratturale che la ricollegherà al resto della linea, accorcerà di ben 4km la distanza fra San Severo e San Nicandro e velocizzerà considerevolmente gli spostamenti fra i centri posti a nord del promontorio, San Severo e la Capitanata.
Notevoli anche gli accorciamenti delle tracce orarie: da Apricena a Foggia in 25’ (pre-variante 60’), da San Nicandro a Foggia in circa 40’, da Peschici Calenella a Foggia in un’ora e quaranta minuti e 85’ da Rodi Garganico alla capitanata. L’abbattimento del numero di PL ha, inoltre, aumentato il livello di sicurezza della ferrovia per la marcia dei convogli.
A titolo di curiosità, nel tratto da San Severo a Peschici Calenella le FdG sperimenteranno un particolare servizio denominato “Tram-Treno”, già in atto tra Foggia e Lucera nel periodo estivo. Si tratta, sostanzialmente, di un servizio navetta dedicato ai turisti che vogliono raggiungere le località marittime dall’entroterra caratterizzato da frequenze semiorarie fino alle 3 di notte da Cagnano Varano a Peschici Calenella passando per Ischitella, Lido del Sol, Rodi Porto quindi San Menaio al conveniente costo di un solo Euro.
Tornando in tema, la dismissione di tracciati storici in favore di varianti di tracciato più comode e veloci è un’amara conseguenza dettata dai ritmi sempre più frenetici della società nella quale viviamo che ci impone ritmi sempre più stressanti. Per i nostalgici (come non capirli!) la dismissione di una ferrovia, che sia una variante o qualsivoglia modifica, provoca sempre un senso di tristezza e rammarico: binari che raccontano storie, amori e vite che oramai non servono più perché troppo concentrati sulla velocità.
Servirebbe una cura per l’”altra” velocità, quella che permette di vivere pienamente un viaggio, che permette di ammirare i paesaggi della meravigliosa realtà che ci circonda.
E di storie, sicuramente, i binari delle Ferrovie del Gargano dismessi due giorni fa ne hanno da raccontare.

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