Trenitalia punta all’Europa con il FrecciaRossa 1000 tra Parigi e Bruxelles

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Frecciarossa 1000 a Roma Termini - Foto Giuseppe Mondelli

Frecciarossa 1000 a Roma Termini
Foto Giuseppe Mondelli

Salvador Dalì, Napoli Express, Allegro Johann Strauss, Palatino, Italia Express.. Sono solo alcuni, questi, dei grandi nomi che hanno caratterizzato l’Italia ferroviaria di nemmeno troppo tempo fa rendendola, in un certo senso, omogeneizzata e ben inserita nella “ferrovia europea”.
Scelte di mercato certamente discutibili e un certo cambiamento di pensiero del passeggero-tipo hanno certamente influito in questa grande rivoluzione del trasporto ferroviario internazionale Italia-Europa ed Europa-Italia. Forse, però, qualcosa sta cambiando.
Non si parla più di vagoni letto, di cuccette o di trasporto “auto al seguito”: si parla, infatti, di una piccola riscoperta dei collegamenti internazionali in chiave AV. E chi se non il nuovo Frecciarossa1000 ne può essere il grande portavoce?
Dando una rapida occhiata ai piani industriali di FSI si può notare, difatti, una certa grinta – in linea alla liberalizzazione del trasporto ferroviario in Europa – per l’istituzione di nuovi servizi internazionali nella cui gestione fa parte l’azienda italiana che interesserebbero principalmente il nord e centro Europa.
L’ETR400 è visto, ad esempio, come maggiore indiziato per la futura effettuazione di collegamenti Parigi-Bruxelles: non è per nulla un caso che questi progetti facciano pensare, a tutti gli effetti, alla grande rivalità tra FSI e SNCF a causa della presenza di quest’ultima nel primo operatore AV privato in Europa oltre che ai rapporti alquanto tesi fra i due operatori.
Se dal lato francese le contrattazioni potrebbero dilungarsi, dal lato tedesco e svizzero, sembrano, invece, essersi presentati buoni presupposti e ottime possibilità sviluppo. Anche qui piani industriali alla mano, il gruppo italiano denota una grande volontà di svilupparsi verso Francoforte e Monaco utilizzando i mezzi attualmente con fine corsa a Zurigo (ETR610) e la nuova istituzione di altri due servizi per la città della Baviera. Collaborazioni, queste, soprattutto dal lato tedesco certamente imputabili alla grande presenza (anche se sarebbero meglio dire compresenza, Netinera insegna) del gruppo DB nel trasporto locale in Friuli, Lombardia, Piemonte e Liguria.
Interazioni positive o meno a parte, se da un po’ di anni a questa parte le FS sembravano piuttosto restrittive e riguardevoli sulle potenzialità dei traffici internazionali, è evidente come questa grande opportunità di sviluppo sia tornata sulle scrivanie di Villa Patrizi lanciando i presupposti per un potenziale ritorno in grande stile della presenza delle ferrovie italiane sui binari esteri.
Seppur limitato al settore AV o, comunque, in una fetta di trasporto con esigenze moderne e “frettolose”, ci si auspica che questa interessante e positiva revisione di una ferrovia che è stata il fulcro per lo sviluppo del nostro Paese possa tornare a interessare anche il settore notte, il più colpito dal cambio orario di dicembre 2011 da soppressioni, limitazioni e frequenti marchette da operatori discutibili.
Non si sta dicendo, ovviamente, che “chi si accontenta gode”, anzi: avanti tutta con queste idee e… buona fortuna, “1000”!

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