AnsaldoBreda si riprende i V250, conclusa la controversia con le Ferrovie Olandesi-NS




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Ansaldo Breda V250

Il treno AnsaldoBreda V250

Si conclude con un accordo tra le Ferrovie Olandesi – NS e AnsaldoBreda la spinosa questione dei convogli V250 che l’azienda italiana del gruppo Finmeccanica aveva realizzato per i servizi  ad alta velocità Fyra nei Paesi Bassi e il Belgio che nelle intenzioni dell’operatore olandese dovevano collegare Amsterdam con Bruxelles e Breda.
Entrambe le società hanno infatti accettato di annullare il contratto e di fermare ogni procedimento giudiziario avviato. AnsaldoBreda ritirerà tutti e 16 i V250 realizzati, dei quali 9 già consegnati ed entrati in servizio nei Paesi Bassi, a fronte della restituzione di 125 milioni di euro alla NS.
Un compromesso che, a detta dei due contendenti, permetterà loro di evitare di sprecare ulteriore tempo e risorse in una battaglia legale lunga e costosa e di tornare a concentrarsi sulle loro normali attività. In particolar modo AnsaldoBreda, che sta realizzando in collaborazione con Bombardier i 50 nuovi Frecciarossa1000 (classe V300) per Trenitalia, mentre NS dovrà impegnarsi nel rilanciare le proprie attività commerciali dopo il crollo del progetto Fyra, finito sotto inchiesta da parte del parlamento olandese.
Ordinati nel lontano 2004 per prestare servizio lungo la rete olandese ad alta velocità HSL-Zuid, i V250 vennero consegnati nel 2009 entrando in servizio commerciale nel 2012. Ritirati nel gennaio 2013, dopo poco più di un mese di servizio internazionale, a seguito di una serie di guasti tecnici, hanno dato il via ad un rimpallo di responsabilità e al ricorso alle vie legali da entrambe le parti. Nel frattempo anche le Ferrovie Belghe – SNCB hanno successivamente annullato il contratto per tre treni V250.
Nei prossimi mesi AnsaldoBreda provvederà al recupero dei V250 ancora fermi ad Amsterdam e rimettere sul mercato i 16 convogli “chiavi in mano”. I treni, che torneranno a disposizione per essere di rinnovati o modificati secondo le esigenze del futuro nuovo operatore, saranno quindi commercialmente operativi in brevissimo tempo. La controversia, infatti, non riguardava l’affidabilità e la bontà del progetto e del treno, ma principalmente in relazione alla diversa valutazione delle due parti sulle tempistiche di rimessa in servizio dei treni, poichè gli interventi di sistemazione e operabilità dei treni non rispettavano le scadenze temporali e le necessità delle NS.

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