L’Etr450 Pendolino va in pensione




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Foto Manuel Paa

Foto Manuel Paa

E’ andato ufficialmente in pensione il 14 dicembre 2014, ma i suoi 26 anni di onorato servizio se li portava ancora benissimo. Il Pendolino – come è stato subito ribattezzato l’ETR 450 – padre nobile dell’alta velocità italiana, avrebbe dovuto abbandonare i binari con l’entrata in vigore del nuovo orario invernale, invece, ha continuato a viaggiare fino al giorno dell’Epifania 2015.
E’ del 6 gennaio infatti l’ultima corsa straordinaria che ha portato i passeggeri da Reggio Calabria alla Capitale. E il giorno prima, lunedì 5 gennaio, alla stazione di Roma Termini, il Pendolino era stato circondato da un gruppetto di curiosi, arrivati apposta per scattare foto e salutare l’indiscusso protagonista del trasporto italiano degli anni scorsi.
L’ETR 450 fu ribattezzato affettuosamente “Pendolino” per via della cassa che oscillava sui carrelli, permettendogli così di raggiungere velocità superiori agli altri treni e di sfidare la difficile orografia italiana all’insegna della velocità e di un elevato grado di comfort e diventando, con gli anni, uno dei mezzi più amati e di maggior successo tra i viaggiatori.
Con la sua elegante ed inconfondibile livrea bianca e rossa è stato protagonista dei servizi di punta sulle maggiori direttrici nazionali, entrando in servizio nel 1988 sulla linea Roma – Milano, e coprendo la distanza tra le due città in meno di quattro ore, grazie alla velocità massima di 250 Km/orari. Impiegato su diverse tratte da Nord a Sud, rappresentò il top dell’offerta commerciale per la media e lunga percorrenza, anche come Intercity. Negli anni, divenne poi Eurostar Italia sulla Roma – Ancona, Perugia – Roma e Roma – Taranto, e treno OK sulle linee Milano – Roma e Roma – Bari.
In occasione della cerimonia celebrativa dei 25 anni del “Pendolino” (v. articolo), il 3 ottobre del 2013 (v. articolo)è stato donato alla Fondazione FS il brevetto originale dal titolo “veicolo ferroviario per alte velocità”. Si tratta del primo documento dove viene menzionata la caratteristica innovativa del sistema di “pendolamento” della cassa.
Ora, dopo oltre un quarto di secolo di prestigiosa carriera, il treno ad assetto variabile entrerà a far parte del parco storico operativo della Fondazione FS, inaugurando la sezione “moderna” che sarà composta da treni con alto valore storico e tecnologico, ma di più recente costruzione (ETR 232, 252, 450 ed Ale 601).

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