Mancano i soldi, stop ai cantieri della Metro C di Roma

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Cantieri della Metro C a Roma

Cantieri della Metro C a Roma

Ci risiamo. Puntuale, inesorabile, è arrivata l’ennesima lettera del consorzio Metro C spa annunciare la sospensione dei lavori di realizzazione della terza linea metropolitana della Capitale. La decisione è giunta a seguito del mancato pagamento di oltre 200 milioni di euro per lavori eseguiti e certificati.
Ora, che la questione lavori per la metro C sia una costante nella vita quotidiana della politica romana è un dato di fatto. Il più importante intervento infrastrutturale realizzato a Roma negli ultimi decenni ha portato con se un impatto socio economico di grande rilievo. Non solo per i costi, prevedibilmente lievitati, ma anche per la cittadinanza.
Gli unici a non averne compreso l’importanza sono state le ultime due giunte che hanno guidato il Campidoglio. La prima, con Alemanno sindaco, quasi ostile alla nuova metropolitana e costretta a portare avanti i lavori molto di malavoglia, la seconda, a guida Marino, praticamente indifferente alla linea C, limitandosi a dedicarle un’attenzione al limite sindacale. Ma entrambe le giunte con una cosa in comune. La scarsa voglia di tirare fuori i soldi per i lavori.
Indubbiamente, la decisione del CdA di Metro C di bloccare ogni attività presso i cantieri e disporre “l’avvio delle operazioni di messa in sicurezza dei lavori in corso, la cui esecuzione sarà sospesa a far data dal 15 dicembre 2015”, come dichiara in una lettera inviata a Roma Metropolitane, al ministro dei Trasporti Graziano Delrio, al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e al commissario di Roma Capitale Francesco Paolo Tronca, un suo effetto lo produrrà. Cassa integrazione per i lavoratori ed ancora infiniti disagi per i cittadini. E si fermeranno anche i lavori per l’interscambio a San Giovanni con la metro A che dovevano essere ultimati entro la fine del 2015. Rischia pertanto di slittare ulteriormente l’apertura della stazione, annunciata per metà 2016, privando ancora chissà per quanto la città di un nodo importante per la mobilità urbana.
Eppure che la metro C, seppur ancora limitata alla tratta Pantano-Lodi, funziona, serve, ed è apprezzata dall’utenza, come dimostrano i dati del primo anno di esercizio (v. articolo), con ben 6,2 milioni di passeggeri trasportati ed un tasso di regolarità del servizio di oltre il 99% che la rende per efficienza la prima linea metropolitana in Europa.
Un’infrastruttura importante quindi, la cui realizzazione non può e non deve fermarsi, nonostante, come richiama ancora l’attenzione il consorzio Metro C nella sua lettera, “Ai ripetuti richiami di attenzione rivolti a tutti i livelli della Pubblica Amministrazione non è stato dato a tutt’oggi alcun riscontro. Nel contempo, la situazione economica e finanziaria di questa Società si è ulteriormente aggravata, posto che Roma Metropolitane ha continuato a non corrispondere non solo quanto dovuto a seguito dell’Atto Attuativo del settembre 2013 ma anche i lavori eseguiti e certificati, rifiutandosi persino di certificare i lavori realizzati in esecuzione di varianti regolarmente approvate e di cui aveva ordinato l’esecuzione”
E quindi la decisione finale. “È incontestabile che questa Società non possa ritenersi obbligata ad eseguire i lavori della Linea C a fronte di un committente (pubblico) che si rifiuta di corrispondere il corrispettivo dovuto ai sensi di legge e del contratto per impiegare a proprio piacimento le somme a tale titolo ricevute in operazioni finanziarie di rischiosità incerta”.
Non è mancata ovviamente la risposta da parte di Roma Metropolitane che annuncia di aver “formalmente diffidato Metro C ScpA dal porre in essere provvedimenti di interruzione o di rallentamento dei cantieri, ritenendo non sussistenti gli elementi a sostegno della sospensione delle attività, anche in considerazione del forte ritardo accumulato dal Contraente Generale sull’avanzamento dei lavori, pari a circa 8 mesi e, soprattutto, in vista della risoluzione delle criticità connesse ai pagamenti arretrati”.
Nella stessa nota Roma Metropolitane precisa che “la somma effettivamente esigibile da Metro C ScpA in quanto certificata da ulteriori SAL è pari a circa 100 milioni, importo ben inferiore a quanto invece riportato dalle notizie di stampa” e che “si può procedere al pagamento dei SAL solo dietro specifica autorizzazione degli Enti finanziatori che, contestualmente, rendono disponibili i fondi necessari. A tutt’oggi i fondi per il pagamento dei SAL non ancora liquidati non sono stati resi disponibili a Roma Metropolitane”.
Insomma, un bel problema da risolvere, ed entro brevissimo tempo, per il Commissario Tronca, proprio all’inizio del Giubileo e in vista delle prossime elezioni. Auspicando anche un intervento rapido, immediato e deciso di Regione Lazio e Governo sulla questione, tenuto conto che nel progetto, con le rispettive quote, partecipano anche loro.

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